Tra i prodotti ceramici i laterizi occupano un posto molto importante essendo una grande famiglia che comprende mattoni, blocchi, tavelle e tavelloni, pignatte, volterrane, coppi, tegole o embrici, e pezzi speciali.
Il termine "laterizio" deriva dal latino later (mattone) ed era spesso usato nell'espressione opus latericum (muro di mattoni), mentre il loro uso è senz'altro più antico visto che già le popolazioni sumero-babilonesi ne conoscevano il valore modulare ed espressivo quando usavano mattoni crudi per costruire le loro ziggurat.
I laterizi sono fatti con argilla, quantità variabili di sabbia, carbonato di calcio, ossido di ferro e sottoposti poi a giusta cottura. In particolare i mattoni possono essere fatti a mano o a macchina e vengono classificati secondo
- percentuale di foratura (mattoni e blocchi pieni, semipieni e forati)
- giacitura in opera (mattoni e blocchi a fori orizzontali o verticali)
- tecnica di produzione (estrusi, pressati, a mano).
Le fasi di produzione dei laterizi sono quattro: preparazione dell'impasto, formatura, essiccamento e cottura.
Pro:
- Essendo presente un po' d’ovunque non ha bisogno di grande consumo di energia per il trasporto.
- Ha delle buone caratteristiche igrotermiche: ossia una propria temperatura interna in grado di evitare l’umidità superficiale e la condensazione tra gli interstizi.
- Nella demolizione può essere frantumato e riutilizzato per la costruzione di sottofondi di strade o per elementi speciali, canne fumarie ecc
- Il suo smaltimento nelle discariche per inerti non comporta problemi.
Contro:
- Esige una cottura tra i 900 e i 1200°C, quindi un alto dispendio di energia, ancora più alto per il laterizio porizzato e per il clinker (laterizio molto resistente quasi vetrificato, molto in uso nel Nord Europa).
- Alcuni tipi di argilla presenti nei laterizi sono leggermente radioattivi anche se non sufficientemente da compromettere la salute degli abitanti o dei muratori che li manipolano.